Innovazione

by Toni Montevidoni Toni Montevidoni Nessun commento

Piano Strategico per la digitalizzazione, arriviamo!

Abbiamo la prima versione del Piano Strategico 2025 per la digitalizzazione!
Linee di intervento, azioni ed indicatori per tutti.
Digitalizzazione, arriviamo! Forse…

A prima vista, gli insegnanti delle scuole superiori saranno quelli più in difficoltà!
Non solo dovranno apprendere dei contenuti nuovi, ma la “smart class” sarà la norma, e cambierà definitamente l’ambiente di apprendimento. Tradotto: dovranno cambiare tecniche didattiche, ruolo nell’apprendimento e (ovviamente) stile relazionale con i ragazzi.
Ecco appunto! Il tutto con davanti dei 18enni, nativi digitali, che monitorano e magari valutano anche l’evoluzione di una professione che era focalizzata sui contenuti (ora disponibili ovunque!) ed ancorata ai modelli relazionali della “Riforma Gentile”.
Diciamo che gli insegnanti più innovativi, ora avranno una fantastica opportunità!

In realtà, in soli 5 anni, anche le imprese, i lavoratori, per non parlare di tutti noi come cittadini, avremo il nostro bel da fare per metterci al passo con l’Europa, per aggiornare le competenze, per analizzare i big data, acquistare i servizi di cloud computing…

Come ricorderai, in questo articolo, parlavo di quali nuove soft skills avremmo dovuto sviluppare entro il 2025. Apprendimento attivo e nuove strategie per favorire l’apprendimento sono al 2° posto, mentre le nuove tecnologie ed in particolare quelle legate alla digitalizzazione, al 7° ed 8° posto.

La metà del personale della PA avrà competenze digitali superiori a quelle base! Vuol dire che la prossima volta che dovrò rifare la carta d’identità DIGITALE non mi chiederanno più la foto tessera perché la LORO email non funziona?
Pare di sì;)

Qui si scherza, ma in realtà milioni di persone rischiano di perdere il posto di lavoro! E grazie al ritardo che abbiamo accumulato nell’innovazione, una buona parte di questi lo perderanno effettivamente. Centinaia di migliaia di collaboratori, impiegati, operai, ma anche manager e CEO dovranno ricollocarsi o reinventarsi professionalmente.

…come bradipi al MotoGP

A ben vedere l’evoluzione delle professioni non è una novità e la rivoluzione digitale in corso avrebbe, comunque, reso necessarie nuove professionalità ( e parallelamente reso obsolete tante altre) nel corso dei prossimi 20 anni. Il punto è che il Covid ha accelerato tutto.
Si, perché prima andava piano ??!? Per i procrastinatori incalliti l’evoluzione in corso appariva come una forte rivoluzione anche prima, ma ora tutti quelli che si pensavano “fortemente propensi al cambiamento” (me compreso) si scoprono come dei bradipi al MotoGP!

Beh ora che i soldi arrivano davvero e che il Piano Strategico per la digitalizzazione prenderà avvio, più sventolare la bandiera col numero 46, faremmo bene ad indossare tutte le protezioni, scendere in pista e… GAS a martello!

#digitalizzazione
Per chi vuole approfondire https://bit.ly/2LunMpt

by Toni Montevidoni Toni Montevidoni Nessun commento

Alberghi ECO, è ora!

Qualche giorno fa mi hanno chiesto di fare un intervento alla conferenza sulla Sostenibilità Rigenerativa come esperto del settore turistico. Un’occasione per raccogliere idee e dati, e ripetermi come un mantra che gli alberghi ECOcompatibili, ora solo un dovere morale!

Come sappiamo il turismo contribuisce al 5% delle emissioni di gas serra a livello globale ed il Cambridge Institute for Sustainability Leadership ci spiega che questa cifra salirà del 130% da qui al 2035!

Se buttiamo un occhio su Trend del settore, ci rendiamo conto che

  • per adeguarsi a quanto stabilito dall’Accordo di Parigi sul clima, l’industria alberghiera dovrebbe ridurre l’emissione di gas serra del 90% entro il 2050 (in base ai parametri del 2010).
  • Negli ultimi cinque anni, l’industria alberghiera di tutto il mondo è cresciuta del 2,3% raggiungendo un fatturato globale di più di 1.280 miliardi di euro nel 2018 (IBISWorld, 2018). 
  • Al ritmo attuale, ci saranno più di 80.000 nuovi hotel prima del 2050. Immaginate il conseguente consumo di suolo previsto!
Del resto abbiamo da anni delle Buone Pratiche a costo zero:
  • Diminuire degli sprechi alimentari. Utilizzando, per esempio, cibo prodotto sul posto, con prodotti a chilometro zero, e intervenendo sulle abitudini sociali per assicurarsi che gli sprechi di cibo siano considerati inaccettabili (Benjamin Lephilibert, HYB2018).
  • Ridurre al minimo necessario il consumo di acqua nelle camere di hotel. Oltre a incoraggiare gli ospiti a usare l’acqua (e gli asciugamani) in modo responsabile, alcune strutture stanno introducendo innovazioni come ad esempio docce che recuperano e filtrano l’acqua utilizzata (Inge Huijbrechts, HYB2018).
  • Eliminare la plastica. Il passo successivo al riciclo è proprio quello di fare a meno dei prodotti di plastica monouso. Questo aiuterebbe molto a limitare la gigantesca quantità di rifiuti che deriva dalla loro realizzazione e dal loro smaltimento. Liberarsi della plastica di bottiglie e buste sarebbe un buon punto di partenza (Jeanne Varney, HYB2020).
  • Diminuire il consumo di energia. Questo “metodo economicamente sostenibile” è efficace e facile da mettere in pratica. Basterebbe, per esempio, rimodellare l’esperienza dell’ospite e chiedergli un comportamento un po’ più flessibile. Ad esempio si potrebbero sostituire il minifrigo e la macchina del caffè di ciascuna stanza con un’area comune in cui queste comodità sono a disposizione di tutti (Christopher Warren, HYB2020).
  • Creare hotel senza carta. Si tratta di un compito reso molto semplice dai gestionali, che semplificano le operazioni e velocizzano le operazioni, e ridurrebbe anche le emissioni di CO2 (Terence Ronson, HYB2018).

Cornell Hotel Sustainability Benchmarking (CHSB) 17.000 Hotel nel 2019
E non dimentichiamo Buone pratiche sugli investimenti:
  • Favorire la mobilità elettrica con colonnine di ricarica
  • Uso di tecnologia AAA
  • Integrare la sostenibilità nell’architettura dell’hotel. Nella costruzione di nuove strutture è stato proposto un nuovo approccio, il “concetto dei tre zero”: usare manodopera e materiali di costruzione del posto (chilometro zero), prestare attenzione a una corretta gestione energetica e alla riduzione delle emissioni (zero CO2) e introdurre il concetto di ciclo vitale nelle tecniche di costruzione (zero rifiuti) (Matteo Thun, HYB2020).
  • Gestione efficiente degli spostamenti nella destinazione con accordi tra associazioni degli albergatori e le istituzioni locali.

Ma, a ben vedere, tutto ciò lo sapevamo già!
Per molti operatori del settore è solo da decidere quando si dovranno fare certi investimenti, e soprattutto quando il mercato sarà pronto.

Cosa ci ha insegnato il COVID
  • Consapevolezza dell’impatto delle attività umane sugli ecosistemi
  • Abbiamo riscoperto la bellezza dell’Italia per le nostre vacanze
  • Maggior interesse a sostenere le economie locali
  • Maggior sensibilità all’ecocompatibilità durante il soggiorno
  • Maggiore attenzione alle procedure per gestire piscina, bar, room service, breakfast, housekeeping, touch points, check in on line
  • Albergatori più attenti alla reputazione (impatto medio-lungo)
  • Maggiori flussi in montagna (contattato con la natura, aria pura, limiti di carico di sentieri/rifugi/ambienti naturali
  • Over tourism persino in luoghi (prima) sconosciuti ai più
Come cambiano gli stili di viaggio
  • Nel 2020 1,6 miliardi di viaggi ecologici (UNWTO)
  • il 66% degli intervistati in tutto il mondo  (l’11% in più rispetto all’anno precedente) sarebbe “disposto a pagare di più per prodotti e servizi di aziende che mostrano attenzione all’impatto sociale e ambientale della loro attività” (Nielsen, 2015).
  • due terzi delle persone che partono in vacanza accetterebbero “compromessi sul proprio stile di vita per proteggere l’ambiente” (TUI, 2017)

Ma allora il mercato è già PRONTO!!!
Ed io che ho ancora i monouso in bagno….?!

Albergatore ignaro

Tanto è vero che le grandi catene alberghiere si stanno muovendo in questa direzione da decenni, e siamo già all’identificazione di standard unitari.

IlGlobal Sustainable Tourism Council (GSTC), che gestisce gli standard globali per il viaggio e il turismo sostenibile, ha creato una serie di indicatori e norme per il settore per “trovare un’intesa sul turismo sostenibile”. L’idea è quella di armonizzare tutti i criteri già presenti nei programmi di certificazione di molti hotel verdi, come Green Key, Green Star Hotel Certificate, ecc

In Italia, ci stiamo pure mettendo i soldi (che ci ha dato l’Europa!)

  • Dal 2016, grazie alla Legge 132 nasce il SNPA-Sistema Nazionale di Protezione Ambientale
  • Nel 2019 abbiamo avuto 52 Km2 Consumo di Suolo netto
  • Legge di Bilancio commi 14 e 15 20,8 Miliardi (tra il 2020 ed il 2034) per
    • Economia circolare
    • De-carbonizzare
    • Riduzione CO2
    • Riduzione Impatto sociale
    • Consumo suolo Netto = Zero
Forse una fiche è il caso di puntarcela. Che ne dici 😉 ?
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