Author: Toni Montevidoni

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Umiltà: la chiave nelle aziende post covid

E se diventi farfalla nessuno pensa più a ciò
che è stato quando strisciavi per terra e
non volevi le ali.

Alda Merini

Possiamo abbracciare la trasformazione quando è possibile, senza aspettare che …. non sia più evitabile! Per certi versi noi leader aziendali siamo ancora in tempo, soprattutto se gestiamo aziende piccole ed agili, a cogliere questa era post (mica tanto) Covid come una profonda opportunità. Si è vero, siamo appena all’inizio della seconda fase pandemica e gli effetti economici più rilevanti devono ancora farsi vedere del tutto. Abbiamo pochi mesi per capire cosa è già cambiato e come si dovrà adeguare il nostro modo di condurre l’azienda.

Ma facciamo un passo indietro. Come è stato detto spesso, le nostre organizzazioni e la cultura che le sorregge, hanno impiegato solo 6 settimane per realizzare cambiamenti che normalmente avvengono in azienda in non meno di 6-7 anni! Cambiamenti profondi che hanno già modificato la scocca dei nostri business, ma sentiamo che stanno cambiando anche il motore, la centralina e l’impiantistica.

Ma quali sono esattamente le cose che stanno cambiando ed a cui, come leader aziendali, dobbiamo prepararci? Un recente studio svolto a livello mondiale, ci aiuta a trovare le principali risposte.

Per quanto riguarda l’organizzazione, il focus si è spostato così:
Cultura PRE CovidCultura POST Covid
Performance
(orientamento al risultato, obiettivi, stabilità finanziaria)
Bisogni che cambiano
(adattabilità, agilità, competenze digitali)
Allineamento all’azienda
(responsabilità, impegno, motivazione, lavoro di squadra)
Collaboratori al centro
(benessere organizzativo, cura, equilibrio casa/lavoro)
Procedure
(burocrazia, controllo, riduzione dei costi)
Lavorare insieme
(lavoro di squadra, collaborazione, condivisione delle informazioni)
Cultura Organizzativa Pre e Post Covid Fonte: Barrett Value Center

Abbiamo capito, quindi, che l’orientamento al risultato, la gestione performante degli obiettivi sono fondamentali, come sempre, ma meno importanti della capacità di adattarsi alle condizioni che cambiano, ad avere un’organizzazione snella e capace di riformulare rapidamente le nuove priorità, tenendo conto dei vincoli e delle risorse a disposizione.

Ancora riusciamo a mettere le persone al centro, ma tra i clienti ed i nostri collaboratori ci è più chiaro l’ordine delle priorità. I collaboratori che stanno bene fisicamente e godono anche di una forte attenzione da parte del datore di lavoro che supporta il benessere organizzativo, come abbiamo visto, sanno assumersi le loro responsabilità, con impegno, con forte spirito di squadra e di appartenenza all’azienda, spesso anche con capacità di automotivazione!

Infine, anche se nelle PMI siamo molto più allenati a farlo perchè siamo spesso in pochi, e quindi multitasking, abbiamo realizzato tutti che le procedure, il controllo e la forte attenzione alla riduzione degli sprechi e dei costi, sono caratteristiche che hanno anche i nostri team operativi se sappiamo coinvolgerli nel processo decisionale, se condividiamo le informazioni e la visione, se riusciamo appieno a vivere la fiducia!

In poche settimane l’ordine dei valori in azienda è stato completamente stravolto. In una scala di 100 punti balzano alle prime posizioni, saltando circa 50 posizioni, valori come:
  • Capacità di gestire lo stress
  • Agilità personale
  • Condivisione delle informazioni
  • Resilienza
  • Salute dei collaboratori
  • Sicurezza

Ve ne siete accorti? Avete riconosciuto qualcosa?

…..eh si!

Molti di quelli che oggi sono riconosciuti come nuovi valori in azienda, in realtà sono competenze emotive! Vi ricordate, ne abbiamo parlato in questo articolo pochi giorni fa. Vi siete già dati un’autovalutazione sulle 26 competenze emotive?

Cominci a capire la direzione da prendere, vero!?

Vedo che le tue sinapsi hanno già identificato una serie di cose da fare prima di subito, ma aspetta che ti dia un ultimo spunto.

E secondo te, quindi, cosa si aspettano i tuoi collaboratori da te?
Beh, ormai non è difficile intuirlo:
  • Una Visione condivisa, non solo spiegata, che chiarisca il WHY
  • un percorso di sviluppo delle capacità di leadership, le tue e le loro
  • la capacità di guidare con l’esempio concreto ed allineato ai valori
  • una prospettiva di medio-lungo periodo
  • una piattaforma di valori condivisi, e non solo enunciati
  • Trasparenza ed una comunicazione aperta

Tutto ciò ci chiarisce il nuovo paradigma in cui siamo già entrati, e soprattutto il nostro ruolo di titolari di azienda. E’ un profilo che modula gli stili di leadership, che si adatta alle fasi vissute dall’azienda ed alle diverse situazioni, e quindi si sgancia definitivamente dalla figura del BOSS che tutto sa, tutto decide…. e non deve chiedere mai! Anzi, a ben vedere molti studi parlano già dell’umiltà come della caratteristica veramente distintiva dei leader post Covid. Persone capaci di guardare con curiosità alle novità emergenti, consapevoli di tutto quello che NON sanno, abituati a porre ed a porsi delle domande, che apprendono continuamente.

I Leader umili sono più capaci di gestire le novità organizzative, i nuovi valori e le nuove esigenze portate dal Covid dentro le aziende

Proviamo a riassumere….
le nuove priorità strategiche sono (ripetete con me!):

  1. Coinvolgimento ed ingaggio dei collaboratori
  2. Innovazione nell’organizzazione
  3. Apprendimento continuo delle competenze emotive
  4. Comunicazione aperta e trasparenza
  5. Umiltà

Da quale punto vuoi partire?
Quello sul quale “….sono aaaaanni che sta roba la facciamo”!?
O sei abbastanza coraggios* da partire dal punto in cui il margine di miglioramento è maggiore?
Beh decidi in fretta. Non abbiamo molto tempo da perdere.
Dobbiamo decidere a cosa dare priorità nell’ultimo trimestre dell’anno, perchè sarà l’ultimo con gli ammortizzatori e per il recovery fund dovremmo aspettarne almeno altri 2 o 3.

Nei prossimi articoli parleremo anche dei diversi stili di leadership e come allenarci a saperli usare quando servono!

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Quali competenze emotive hai?

Abbiamo sentito parlare mille volte di intelligenza emotiva, di quanto sia rilevante anche rispetto al quoziente intellettivo, ma se ci dovessero chiedere: “Quali competenze emotive hai”, cosa saremmo in grado di rispondere??

Credo siamo tutti d’accordo sul fatto che, per saper gestire ed eventualmente sviluppare le competenze che ruotano intorno alle nostre emozioni, dovremmo almeno conoscerle, no?!

Sappiamo che le emozioni possono influenzare tutto: le nostre decisioni, lo stile comunicativo e di leadership, la modalità con cui risolviamo i problemi o affrontiamo le situazioni avverse. Ci lamentiamo dei social network perché ci influenzano nelle scelte, e non siamo neanche consapevoli dei “network emotivi” che spesso ci sovrastano al nostro interno!
Anzi potremmo anche dire che, quando ci chiedono cosa proviamo, spesso confondiamo la gelosia con l’invidia, la rabbia con l’ansia, l’entusiasmo con la serenità, oppure non sappiamo neanche nominare l’emozione che stiamo provando.

Ma veniamo al dunque: quali e quante sono le competenze emotive?

Ecco il Modello a 4 Quadranti delle 26 competenze emotive e socio-relazionali elaborato da Laura Belsten dell’Institute for Social and Emotional Intelligence:

Vederle scritte ed organizzate fa il bell’effetto, vero!? Quando hai in mano una mappa è più facile orientarsi, su questo non c’è dubbio.

Ma andiamo con ordine. Intanto abbiamo una lista di ben 26 competenze, ovvero la più completa che sia mai stata stilata. Puoi cominciare a leggere per colonna se vuoi analizzare le competenze che riguardano te stesso/a o gli altri, oppure leggere le righe in orizzontale focalizzandoti sulle competenze relative alla consapevolezza o alla gestione, di te stesso/a o degli altri.

Bene!
Hai dato un’occhiata?
Hai già trovato delle competenze in cui riconosci i tuoi cavalli di battaglia ed altre che, solo a leggerle, ti nasce un profondo senso di inadeguatezza?
Ottimo! Sei nel posto giusto per far crescere le competenze emotive-relazionali, tue e quelle dei tuoi collaboratori.

Avremo modo di approfondire le caratteristiche comportamentali di chi ha queste competenze ed anche di chi non le ha ancora sviluppate, con tool specifici per allenarle.

Intanto, se non riesci a resistere, puoi iniziare a lavorarci dandoti un numero da 1 (basso) a 15 (alto) per ciascuna competenza e vedere cosa viene fuori.
Clicca qui se vuoi conoscere cos’è il SEIP® – Social Emotional Intelligence Profile. Un nostro coach certificato ti accompagnerà nella tua autovalutazione o nella valutazione dei tuoi collaboratori.

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